Una busta contenente quattro proiettili è stata recapitata ieri alla redazione di Raitre nella sede di via Teulada a Roma. All'interno del plico c'era anche una lettera di minacce ai giornalisti Marco Travaglio, Michele Santoro, Peter Gomez e Gianni Barbacetto. Sulla
vicenda indaga la Digos di Roma. «Non ci stancheremo di ripeterlo, lo abbiamo detto in passato e lo ripetiamo con forza oggi: il giornalismo non si fa intimidire da nessuna minaccia. Quelle contenute nella lettera con quattro bossoli recapitata a Michele Santoro, Marco Travaglio, Peter Gomez e Gianni Barbacetto, esattamente come le missive minatorie rivolte ai colleghi de Il Giornale poco tempo addietro, vanno condannate e basta». È la testimonianza di Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa. «Di fronte a questi gesti inquietanti, infatti - commenta Siddi in una nota - non facciamo, e non abbiamo mai fatto, analisi ideologiche preventive o condizionanti. Siamo, e rimarremo sempre, dalla parte della libertà di stampa e dei giornalisti minacciati. A loro oggi, di nuovo, la solidarietà della Fnsi piena e operosa. Di fronte al ripetersi di queste minacce oscure, e ad intermittenza di destinazione, chiediamo che le autorità preposte alla sicurezza non le considerino gesti rituali e inoffensivi ma vadano a fondo per scoprire le trame che si muovono nell'ombra». «Ci sono tanti modi di imbavagliare l'informazione. Uno di questi sono le intimidazioni» hanno detto Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti di Articolo 21.
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