Strage in Norvegia: oltre 90 morti, confessa l'uomo arrestato a Utoya

L'uomo arrestato sull'isola di Utoya ha confessato di aver sparato contro i giovani presenti al campo estivo laburista, ma non ha spiegato i motivi del suo gesto. Lo ha reso noto la polizia norvegese, spiegando che al momento della cattura il sospetto aveva con sè due armi da fuoco, una delle quali automatica. Si tratta di Anders Behring Breivik, 32 anni, norvegese legato agli ambienti dell'estrema destra anti-islamica. La polizia ha inoltre riferito che l'uomo, fermato a seguito della sparatoria, potrebbe essere responsabile anche dell'autobomba che poco prima ha sconvolto il centro di Oslo. All'interno degli edifici danneggiati dall'esplosione vi sono ancora corpi, o forse parti di corpo. Lo ha detto ai giornalisti il capo della polizia norvegese, Sveinung Sponheim, confermando che lo scoppio è stato causato da un'autobomba. Il recupero è reso difficile dagli edifici resi instabili e pericolosi per entrarvi e che vi sono ancora esplosivi non disinnescati. Il secondo dei due diversi attentati che hanno sconvolto la Norvegia - la sparatoria sull'isola di Utoya, seguita all'esplosione nella zona centrale di Oslo che ha provocato sette morti - rende ancora più tragico il bilancio: i morti sono almeno 85 e il numero delle vittime potrebbe salire ancora.

Via: Adnkronos
Foto: Tg1

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