Omicidio Rea, materiale genetico dentro siringa non è di Melania

Non è di Melania Rea il sangue rinvenuto all’interno della siringa trovata conficcata sul seno sinistro della donna. Questo quanto trapela tra i risultati dei Ris di Roma incaricati di analizzare gli oltre 300 elementi repertati sulla scena del delitto a Ripe di Civitella, i cui risultati saranno consegnati ai magistrati teramani che indagano sull’omicidio, Davide Rosati e Greta Aloisi. In base ai risultati, come riporta il Resto del Carlino, il Dna delle tracce ematiche rinvenuto all’interno della siringa sarebbe sì di una donna, ma non di Melania. Il dato rafforza la pista che la siringa sia stata raccolta in un qualche luogo e poi successivamente conficcata sul corpo di Melania per depistare le prime indagini degli inquirenti da parte dell’assassino o di un suo possibile complice. All’esterno della siringa furono rinvenuti due diversi Dna appartenenti a una donna e a un uomo, ma le prime indagini esclusero subito che questi potessero appartenere a Melania o a Salvatore Parolisi. Intanto, le comparazioni sulle impronte trovate a Ripe di Civitella ''non hanno dato alcun esito positivo''. Lo affermano i difensori di Salvatore Parolisi, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile. La difesa punta su quelle tracce di Dna femminile per scagionare il marito della vittima, unico accusato del delitto

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