Difendere il lavoro: ira dei sindacati, verso sciopero generale

E' scontro sull'ipotesi di modificare la disciplina sui licenziamenti contenuta nella lettera d'intenti inviata dal governo al consiglio europeo. Le opposizioni e i sindacati sono sul piede di guerra, mentre il premier, Silvio Berlusconi, chiede responsabilita'. Sull'ipotesi di modificare la disciplina sui licenziamenti il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parla di "inaccettabile minaccia", la Cgil annuncia che reagira' "con forza", Cisl e Uil promettono che se saranno fatte modifiche senza il consenso delle parti sociali sara' sciopero generale. Dopo circa tre anni di proteste e accordi separati, i sindacati si ritroverebbero in piazza tutti insieme. "L'obiettivo e' assumere, non licenziare", chiarisce il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. "'Licenziamenti facili' - spiega Sacconi - e' un titolo che serve solo a spaventare una societa' gia' insicura ma che non rappresenta le misure suggerite dall'Europa ed accolte dall'Italia con altre proprie integrazioni". Mentre piu' in generale Fli promette che non fara' sconti al premier: "Berlusconi ha scritto la lettera all'Unione Europea da solo, senza alcuna consultazione delle opposizioni. Dopo le deroghe introdotte con l'articolo 8 della manovra, il governo ''adesso annuncia la completa cancellazione dell'articolo 18'' dello Statuto dei lavoratori, dice Sergio Cofferati.

Via: AGI

Nessun commento:

Posta un commento