Il presidente del Cnt, Mustapha Abdel Jalil, ha annunciato ieri che la "sharia" (la legge coranica) sarà la principale fonte del diritto nella Libia post-Gheddafi. "Come nazione musulmana la sharia è alla base della nostra legislazione: tutte le leggi che contraddicono i principi dell'Islam sono annullate", ha detto il numero uno del Consiglio nazionale di transizione, davanti a decine di migliaia di libici in festa. Sono intanto iniziati in Libia i negoziati per la formazione del nuovo governo di transizione che dovrà guidare il Paese, in attesa delle prossime elezioni presidenziali e legislative, dopo 42 anni di regime di Muammar Gheddafi. Ed il gran Mufti della Libia, Assadiq al-Ghiriani, ha affermato che il colonnello Gheddafi era un "miscredente" e per questo "non si deve pregare sulla sua salma" nelle moschee così come prevede il rito dei funerali islamici. Secondo il Mufti è possibile seppellire l'ex rais nei cimiteri musulmani, ma il suo corpo può essere lavato solo dai suoi familiari. Secondo il gran Mufti è necessario seppellire le spoglie di Gheddafi in un luogo ignoto per evitare di fomentare divisioni tra i libici e di rendere la sua tomba un luogo di pellegrinaggio.
Fonti: TMNews | Il Messaggero
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