Tre uomini potrebbero conoscere la verita' sulla tragica fine di Yara. Secondo il settimanale 'Oggi', da domani in edicola, le indagini sull'omicidio della ragazzina di Brembate stanno per giungere a una svolta. I tre sospetti sarebbero gli unici tre che la sera del 26 novembre si trovavano nel cantiere di Mapello: il custode, il datore di lavoro Roberto Benozzo e il piastrellista marocchino Mohamed Fikri. E l'unico cantiere in attivita' nella zona di Brembate la notte del 26 novembre era quello di Mapello, dove sta sorgendo un enorme centro commerciale. L'obiettivo, quindi, non si sposta dal cantiere. Gli elementi che conducono proprio lì sono, oltre al fiuto dei cani, la taglierina utilizzata per colpire Yara e il pulviscolo di cemento trovato nei suoi polmoni, come refertato nell'autopsia. "Possibile - si chiedono polizia e carabinieri, a quanto scrive il settimanale - che nessuno abbia visto o sentito niente, se Yara è transitata da lì" prima di venire uccisa? Inoltre, torna a tener banco la figura di Fikri, anche per un altro particolare. "Quando salì sul traghetto che doveva portarlo in Tunisia, lui e Benozzo imbarcarono anche un furgone bianco - si legge nell'articolo - furgone del quale si è persa ogni traccia. E su quel traghetto Fikri venne fermato per un'intercettazione", una frase che venne erroneamente tradotta.
Fonte: OGGI
Via: AGI
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