Il sorriso con l'apparecchio ai denti. E' l'immagine che resta nella memoria di Yara Gambirasio. La stessa immagine che si trova sulla sua lapide al cimitero di Brembate Sopra, circondata di girandole, angioletti, coccinelle e fiori freschi. Nessuna data. Ma una data da ricordare c'e': il 26 novembre di un anno fa, quando la ginnasta tredicenne fu rapita a 200 metri da casa e scomparve nel nulla. La storia di Yara e' racchiusa in poche centinaia di metri. Inizia al Palasport dove nel tardo pomeriggio di quel venerdi' Yara va a portare uno stereo alle compagne della squadra di ginnastica ritmica, attraversa il parcheggio dove sei mesi dopo sara' celebrato il suo funerale, e imbocca via Morlotti. E qui scompare. Qualcuno dira' di avere sentito un urlo, altri accenneranno a un furgone bianco che sgommava, un vicino raccontera' di avere visto la ragazza parlare con due estranei vicino a un'auto rossa ammaccata. Testimonianza giudicata inattendibile, poi no, poi si', poi chissa'. Ma in quella via Morlotti che fa angolo con la via Rampinelli dove si trova casa sua, Yara scompare per sempre. Due iniziative sono state scelte per ricordare Yara Gambirasio a un anno dal suo rapimento: intitolarle la palestra della scuola che frequentava e una messa di suffragio.
Fonte: AGI
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