Schettino al telefono: la nave si inclinava, ho preso e sono sceso

"Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso". È l'ammissione fatta da Francesco Schettino in un'intercettazione avvenuta nella caserma dei carabinieri di Orbetello il 14 gennaio scorso, mentre era al telefono con un amico. Schettino commenta con il suo interlocutore - tale Albert (o forse Alberto) - che non e' in grado di dire se quanto accaduto possa definirla un'imprudenza, "ma comunque nei limiti della mia consapevolezza". "Lo squarcio e' stato immenso, stava uno spuntone di roccia, poi tutto quello che e' successo da quel momento in poi l'ho fatto nel massimo della mia professionalita' e questo potrebbe alleviare o quanto meno dare l'illusione di stare in pace con la coscienza". Le intercettazioni dicono anche altro, e cioe' delle pressioni che Schettino sostiene di aver ricevuto a ripetizione perche'la nave della Costa Crociere passasse a ridosso dell'Isola del Giglio. "Fabrizio (e' uno dei suoi interlocutori), qualcun'altro al posto mio non sarebbe stato cosi' benevolo a passare li' sotto, perche' mi hanno rotto il cazzo. Passa, passa di la', passa di la', la secca c'era ma non era segnalata dagli strumenti che avevo e ci sono passato...".

Via: AGI
Foto: AP

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