Le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera hanno approvato l'emendamento, presentato dal ministro della Giustizia, Paola Severino, al ddl anticorruzione. L'emendamento del governo riscrive l'articolo 9 del ddl, relativo alle norme penali. Contro ha votato l'Idv. Il Pdl si è astenuto. Hanno votato a favore Pd, Udc, Fli e Lega. Il testo è stato riformulato, su richiesta dello stesso esecutivo, per i reati della corruzione per l'esercizio della funzione e del traffico di influenze illecite. La Severino ha proposto inoltre di inasprire i massimi di pena per la corruzione e ha introdotto due nuovi reati: la corruzione tra privati e il traffico di influenza. All'intesa sul ddl anticorruzione, che aveva creato tensioni nella maggioranza, si è arrivati durante l'incontro fra il ministro Severino e i partiti che reggono il governo Monti. "Sono stati fatti molti passi avanti" ha sottolineato il ministro al termine dell'incontro. "Ho ottenuto una personale fiducia''. La prossima settimana il disegno di legge dovrebbe passare all'esame dell'aula. Una volta approvato, avrà bisogno di una nuova lettura da parte del Senato. Non è escluso il ricorso al voto di fiducia sull'anticorruzione, qualora si arrivasse alla mediazione. Il decreto legislativo 31 dicembre 2012 n. 235, rubricato come testo unico in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'art. 1, c. 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190 è un testo di legge della Repubblica Italiana, in tema di rimedi anti-corruzione, adottato insieme ad altri, nel quadro della legge n. 190/2012. Essa è conosciuta anche come legge Severino dal nome del Ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha redatto il testo insieme al Ministro per la Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi. [aggiornato]
Foto: La Presse
Nessun commento:
Posta un commento