La Corte Costituzionale rinvia gli atti sulla fecondazione assistita eterologa ai tribunali che avevano promosso i ricorsi. Sulla fecondazione eterologa, ovvero sul divieto contenuto nella legge n. 40, la Consulta ha deciso di rinviare gli atti ai Tribunali di Firenze,
Catania e Milano, invitandoli a riconsiderare la questione alla luce della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che di fatto, a novembre 2011, aveva considerato legittimo il no all'eterologa sancito da un tribunale austriaco. La sentenza richiamata dalla Consulta, emessa il 3 novembre 2011 dalla Camera grande della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, aveva legittimato, di fatto, il no al ricorso alla donazione di ovuli e sperma in vitro per avere un figlio stabilito da un Tribunale austriaco, che aveva impedito a due coppie il ricorso a tecniche di fecondazione eterologa. La decisione apre immediatamente il dibattito. Secondo l'ex sottosegretario alla salute Eugenia Roccella, "la questione della legittimità del divieto di fecondazione eterologa, anche se non lo è formalmente, è nella sostanza chiusa". Di parere diverso gli avvocati delle coppie promotrici dei ricorsi contro il divieto di fecondazione eterologa. Una decisione comunque, secondo quanto si apprende, sofferta quella espressa dei giudizi della Consulta.
Catania e Milano, invitandoli a riconsiderare la questione alla luce della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che di fatto, a novembre 2011, aveva considerato legittimo il no all'eterologa sancito da un tribunale austriaco. La sentenza richiamata dalla Consulta, emessa il 3 novembre 2011 dalla Camera grande della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, aveva legittimato, di fatto, il no al ricorso alla donazione di ovuli e sperma in vitro per avere un figlio stabilito da un Tribunale austriaco, che aveva impedito a due coppie il ricorso a tecniche di fecondazione eterologa. La decisione apre immediatamente il dibattito. Secondo l'ex sottosegretario alla salute Eugenia Roccella, "la questione della legittimità del divieto di fecondazione eterologa, anche se non lo è formalmente, è nella sostanza chiusa". Di parere diverso gli avvocati delle coppie promotrici dei ricorsi contro il divieto di fecondazione eterologa. Una decisione comunque, secondo quanto si apprende, sofferta quella espressa dei giudizi della Consulta.
Nessun commento:
Posta un commento