È stata fatta brillare nella cava di Veriusa a Pallare, in provincia di Savona, la bomba da aereo da 130 kg di tritolo risalente alla Seconda guerra mondiale, ritrovata il 3 agosto durante le operazioni di dragaggio del porto di Genova. Gli artificieri del 32/mo
reggimento Genio della brigata alpina Taurinense, con un intervento reso difficile dalle condizioni dell'ordigno, hanno tolto e fatto brillare le spolette. I lavori di rimozione sono iniziati con lo sgombero di una zona denominata "danger zone" e l'apertura dell'Incident Control Point in Capitaneria. I proprietari dei fabbricati, sgomberati fino alla fine delle operazioni nel raggio di 300 metri, hanno rinforzato gli infissi e sono stati costruiti i terrapieni a protezione attorno all'ordigno. E' stato anche interdetto il traffico in mare e aereo, e interrotti i servizi di telefonia mobile in un raggio di oltre 1 km, con stop all'erogazione di energia elettrica e di gas e acqua nell'area attigua alle operazioni. Polemiche per la coda di 2 km dei turisti arrivati in traghetto da Olbia nel momento cruciale dell'operazione. Conclusa l'operazione, sono stati ripristinati i servizi che erano stati interrotti, per motivi di sicurezza. Riaccesi i ripetitori radio televisivi, ripristinati i servizi di telefonia mobile, il traffico aereo e navale. Riaperti i varchi portuali.
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