Delle sue missioni in Kosovo conservava le medaglie e un forte senso di appartenenza allo Stato. Ma ieri il sergente Salvo Cannizzo, 36 anni, catanese, è stato stroncato da un cancro al cervello contratto per avere inspirato uranio impoverito. Salvo, padre
di tre bambine, da sempre impegnato nel sociale (operava nel suo difficile rione, Librino) ha dovuto fare i conti con il tumore già dal 2006, così come altri quattro dei nove membri della sua squadra, molti dei quali non ci sono più. Lo scorso 2 luglio, oramai bloccato nella sedia a rotelle, Salvo aveva portato avanti la sua ultima battaglia: denunciare platealmente l’abbandono dello Stato, in particolare del Ministero della Difesa, che né a lui né ai suoi compagni, aveva voluto riconoscere la malattia e dunque il conseguente risarcimento danni. Si era incatenato in via Etnea attirando l'attenzione dei suoi concittadini. L'uomo era costretto a vivere con 800 euro al mese, certamente non sufficienti per pagarsi la chemioterapia all'ospedale di Pavia. Gli ex militari della missione Kfor che si sono ammalati a causa dei proiettili all'uranio impoverito sono circa 2.500. Proprio Cannizzo aveva raccontato la differenza di misure di sicurezza usate dai militari Usa e quelli italiani. Ad un mese dalla sua scomparsa ecco la parte inedita dell'ultima intervista rilasciata da Salvo Cannizzo, il marò morto per un cancro al cervello.
di tre bambine, da sempre impegnato nel sociale (operava nel suo difficile rione, Librino) ha dovuto fare i conti con il tumore già dal 2006, così come altri quattro dei nove membri della sua squadra, molti dei quali non ci sono più. Lo scorso 2 luglio, oramai bloccato nella sedia a rotelle, Salvo aveva portato avanti la sua ultima battaglia: denunciare platealmente l’abbandono dello Stato, in particolare del Ministero della Difesa, che né a lui né ai suoi compagni, aveva voluto riconoscere la malattia e dunque il conseguente risarcimento danni. Si era incatenato in via Etnea attirando l'attenzione dei suoi concittadini. L'uomo era costretto a vivere con 800 euro al mese, certamente non sufficienti per pagarsi la chemioterapia all'ospedale di Pavia. Gli ex militari della missione Kfor che si sono ammalati a causa dei proiettili all'uranio impoverito sono circa 2.500. Proprio Cannizzo aveva raccontato la differenza di misure di sicurezza usate dai militari Usa e quelli italiani. Ad un mese dalla sua scomparsa ecco la parte inedita dell'ultima intervista rilasciata da Salvo Cannizzo, il marò morto per un cancro al cervello.
Fonte: La Repubblica
Via: Live Sicilia
Foto: CtZen
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