Proseguono le indagini sulla morte di Giovanni Sali, il
carabiniere di quartiere ucciso a Lodi. Secondo gli inquirenti, a sparare sul militare con la sua stessa arma d'ordinanza potrebbero essere state due persone, due criminali comuni. Inoltre, nuove immagini di una telecamera del Comune possono servire a far luce sul crimine. Intanto, è stato ricostruito che Sali poco prima di essere ucciso, aveva controllato due auto sospette, un atto di routine per un carabiniere di quartiere e che ha dato esito negativo: le vetture non erano rubate. Sali, 48 anni, è stato raggiunto da due colpi al torace sparati con la sua stessa pistola. Un terzo colpo, esploso con la stessa arma ancora legata col cordino di sicurezza al cinturone, è andato a vuoto. Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi, dall'aggressione alla colluttazione finita in tragedia, alla tentata rapina. Quanto al movente, si ipotizza che Sali abbia visto qualche cosa di irregolare, ladri o spacciatori, e che abbia armato la pistola pronto ad intervenire. Ma poi, quelle stesse persone gliela avrebbero strappata di mano e rivolta contro. Un dettaglio che, tuttavia, risulta poco credibile visto che il militare era esperto e difficilmente si sarebbe fatto portare via l'arma. L'esame autoptico di Sali, sarà eseguito oggi presso l'
Istituto di medicina legale di Pavia.
Fonte:
TG Com
Via:
ANSA
Foto dal web
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