Alti teloni di plastica blu circondano il mausoleo di Ramallah dove davanti ad esperti stranieri è stato riesumato il corpo dell'ex leader palestinese Yasser Arafat, per compiere esami che accertino le esatte cause della sua fulminea morte in un ospedale di Parigi nel
2004. Gli abitanti di Ramallah sono tenuti a debita distanza, ma per le strade della città della Cisgiordania non si parla d'altro. "Io sono personalmente contrario all'idea che i suoi resti siano stati rimossi dalla sua tomba - dice Mohanad Zaneri - perché tutte queste indagini andavano fatte prima che fosse sepolto. Il suo corpo, il corpo di chiunque è sacro". "Lo abbiamo sempre saputo dal principio che la sua morte non è stata per cause naturali. Il suo fisico era diventato debole e fragile. Così penso sia possibile che gli sia stato dato del veleno", dichiara Kamel Al Masri, sostenendo uno dei sospetti che si vogliono confermare o dissipare con queste analisi. Nelle parole di tutti, resta un forte senso di nostalgia per la figura politica del leader e fondatore dell'Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina). "Lui ha lavorato per unire il popolo palestinese sotto una sola bandiera - dice questo giovane residente, Rami Yasser - quando c'era lui non c'erano divisioni, oggi non c'è alcun leader col suo carisma e la sua abilità". Qualche giorno fa, la tv satellitare al-Jazeera aveva fatto esaminare alcuni campioni biologici.
2004. Gli abitanti di Ramallah sono tenuti a debita distanza, ma per le strade della città della Cisgiordania non si parla d'altro. "Io sono personalmente contrario all'idea che i suoi resti siano stati rimossi dalla sua tomba - dice Mohanad Zaneri - perché tutte queste indagini andavano fatte prima che fosse sepolto. Il suo corpo, il corpo di chiunque è sacro". "Lo abbiamo sempre saputo dal principio che la sua morte non è stata per cause naturali. Il suo fisico era diventato debole e fragile. Così penso sia possibile che gli sia stato dato del veleno", dichiara Kamel Al Masri, sostenendo uno dei sospetti che si vogliono confermare o dissipare con queste analisi. Nelle parole di tutti, resta un forte senso di nostalgia per la figura politica del leader e fondatore dell'Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina). "Lui ha lavorato per unire il popolo palestinese sotto una sola bandiera - dice questo giovane residente, Rami Yasser - quando c'era lui non c'erano divisioni, oggi non c'è alcun leader col suo carisma e la sua abilità". Qualche giorno fa, la tv satellitare al-Jazeera aveva fatto esaminare alcuni campioni biologici.
Fonte: TMNews
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