La Procura di Taranto ha accolto l'istanza presentata ieri dai legali dell'Ilva e ha riammesso, come previsto dal decreto del Governo, l'azienda al possesso degli impianti dell'area a caldo, sequestrati il 26 luglio scorso nell'ambito dell'inchiesta per disastro ambientale ed avvelenamento di sostanze alimentari. Il documento, che non dissequestra gli impianti, porta la firma del procuratore della Repubblica Fabio Sebastio, dell'aggiunto Pietro Argentino, e dei sostituti Mariano Buccoliero, Giovanna Cannarile e Remo Epifani. Resta per ora sotto sigilli l'acciaio prodotto dal 26 luglio al 3 dicembre, perché realizzato quando l'Ilva non aveva facoltà d'uso degli impianti, in quanto il decreto legge non è retroattivo e consente la ripresa della produzione e vendita di acciaio dal giorno della sua emanazione. I pm non hanno ancora risposto all'istanza di dissequestro dell'Ilva anche dell'acciaio stoccato sulle banchine del porto di Taranto. Ma intanto all'Ilva è emergenza per gli approvvigionamenti. L'Area Imbarchi è tra le più danneggiate dalla tromba d'aria del 28 novembre: alcune gru sono fuori uso, il quarto sporgente è sotto sequestro per l'incidente costato la vita ad un operaio nel giorno del tornado. Oggi un operaio ha riportato contusioni ed è stato condotto in ospedale per accertamenti.
Via: TMNews
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