Avevano fatto saltare in aria otto furgoni durante la notte di fine anno. Uno degli autori dell'attentato incendiario firmato Alf (Animal Liberation Front) messo a segno nella ditta Centro Latticini di Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze, è stato arrestato. La sezione
Antiterrorismo della Digos fiorentina ha fermato un ragazzo di 22 anni, Filippo Serlupi D'Ongran, residente a Firenze, per i reati di concorso in incendio, aggravato dalla finalità di terrorismo. L'attentato incendiario, che si vede in queste immagini riprese da una telecamera fissa diffuse dalla polizia, ha provocato gravi danni anche al capannone di stoccaggio merci dell'azienda. Secondo quanto accertato dagli investigatori, il giovane ha agito insieme a due complici, entrambi identificati dalle forze dell'ordine ma al momento irreperibili in quanto fuggiti all'estero. I tre attivisti, accusati di aver messo a segno tra gennaio e ottobre almeno quattro attentati incendiari e sabotaggi, sono stati identificati anche grazie ai video pubblicati su internet da uno dei tre componenti del gruppo. Nelle immagini delle telecamere di sorveglianza si vedono le diverse fasi del blitz della banda: dall'ingresso nell'area del caseificio, all'esplosione dei furgoni, fino a una serie di altri atti vandalici, tra i quali le scritte di offese tracciate sulle auto Terdella ditta.
Antiterrorismo della Digos fiorentina ha fermato un ragazzo di 22 anni, Filippo Serlupi D'Ongran, residente a Firenze, per i reati di concorso in incendio, aggravato dalla finalità di terrorismo. L'attentato incendiario, che si vede in queste immagini riprese da una telecamera fissa diffuse dalla polizia, ha provocato gravi danni anche al capannone di stoccaggio merci dell'azienda. Secondo quanto accertato dagli investigatori, il giovane ha agito insieme a due complici, entrambi identificati dalle forze dell'ordine ma al momento irreperibili in quanto fuggiti all'estero. I tre attivisti, accusati di aver messo a segno tra gennaio e ottobre almeno quattro attentati incendiari e sabotaggi, sono stati identificati anche grazie ai video pubblicati su internet da uno dei tre componenti del gruppo. Nelle immagini delle telecamere di sorveglianza si vedono le diverse fasi del blitz della banda: dall'ingresso nell'area del caseificio, all'esplosione dei furgoni, fino a una serie di altri atti vandalici, tra i quali le scritte di offese tracciate sulle auto Terdella ditta.
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