Il blocco dei bancomat in Vaticano scattato all'inizio del 2013 è scaturito da una segnalazione della Procura di Roma, nell'ambito dell'inchiesta su presunte attività di riciclaggio legate ad operazioni avviate dallo Ior. Come riporta Il Sole 24 Ore, la notizia è trapelata ieri, pochi giorni dopo la la decisione della Banca d'Italia di negare a Deutsche Bank Italia, l'unico istituto che da anni gestiva i Pos con il bancomat ed il circuito mondiale delle carte di credito nel piccolo stato vaticano, l'autorizzazione a operare. Infatti - secondo quanto appreso - la negazione da parte di palazzo Koch a partire dal 6 dicembre scorso dell'autorizzazione è avvenuta per assenza dei presupposti giuridici. Nell'International narcotics control strategy (INCSR), il governo americano ha inserito la Santa Sede nella categoria dedicata ai Paesi con "giurisdizioni preoccupanti", insieme all'Albania, alla Repubblica Ceca, all'Egitto, alla Corea del Sud, alla Malaysia, al Vietnam e allo Yemen (http://bit.ly/REeXWp). Ora, dunque, nei dintorni di Piazza San Pietro le uniche forme di pagamento ammesse sono i contanti, gli assegni e il bancomat dello Ior. Ma da oggi le Poste del piccolo Stato offrono un nuovo servizio: alle Poste Vaticane sarà infatti possibile pagare anche i bollettini di conto corrente postale emessi in Italia.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Via: Aduc
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