Crisi economica, allarme dei servizi segreti: Paese a rischio attentati

La minaccia costante è quella degli anarco-insurrezionalisti. Ci sono poi quelle emergenti determinate dalla crisi: l'innalzamento delle tensioni sociali con l'intensificazione delle contestazioni ad esponenti di governo, politica e sindacati;
l'aggressione da parte di aziende straniere al Made in Italy. Per niente da trascurare, infine, il cybercrime. Questo il quadro dei pericoli per la sicurezza del paese che emerge dalla relazione annuale dei servizi segreti al parlamento, preparata dal Dis, guidato da Giampiero Massolo. Risale allo scorso giugno la gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Da allora gli anarco-insurrezionalisti sono entrati in sonno. Ma non c'è affatto da stare tranquilli. Preoccupa poi la crisi economica. Se la situazione non dovesse migliorare, osservano i servizi, c'è il rischio concreto di un "innalzamento delle tensioni sociali". E  la crisi economica rafforza anche "l'azione aggressiva di gruppi esteri". L'occhio dell'intelligence si è soffermato sulle banche. In alcuni istituti di credito, si legge nella relazione, emergono profili di rischio "per le opacità dei capitali apportati". Infine, massima attenzione al cybercrime, minaccia "complessa, impalpabile e pervasiva" capace di produrre "ricadute peggiori di quelle ipotizzabili a seguito di attacchi convenzionali".

Via: Televideo Rai

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