"Ciao Antonio, uomo mite: il mite non è un debole perchè la mitezza è sinonimo di libertà e di autenticità. Hai avuto sempre coscienza della tua fragilità e dei tuoi limiti, che non è da tutti". Così Don Luigi Ciotti ha salutato il capo della polizia, Antonio Manganelli, intervenendo ai funerali di Stato celebrati nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, gremita di familiari, amici, colleghi e autorità. "La prima dimensione della giustizia è sempre la prossimità e noi continueremo a camminare insieme a te, Antonio", ha detto il prete antimafia rivolgendosi a Manganelli, scomparso mercoledì scorso. Al fianco della moglie Adriana e della figlia Manuela, il vicecapo vicario della Polizia, Alessandro Marangoni, e il vicecapo Francesco Cirillo. Presenti in basilica le più alte cariche istituzionali: il premier uscente, Mario Monti, il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, e il presidente del Senato, Pietro Grasso, i ministri Cancellieri, Severino, Di Paola, Passera, Moavero e Riccardi. Hanno partecipato inoltre alle esequie di Antonio Manganelli il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, e l'ex premier Giuliano Amato. Il feretro è stato accolto nella basilica dal picchetto d'onore sulle note della marcia funebre di Fryderyk Chopin.
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