Morto Pietro Mennea: recordman dei 200m, al Coni camera ardente

È morto stamattina in una clinica a Roma, all'età di 61 anni, Pietro Mennea, ex velocista azzurro, olimpionico e primatista mondiale dei 200 metri dal 1979 al 1996. L'ex campione, soprannominato "Freccia del Sud", da tempo lottava con un male incurabile.
Nato a Barletta nel 1952, al di fuori dello sport è stato un avvocato e politico. Recordman dei 200 metri piani e campione olimpico a Mosca 1980, una volta ritiratosi dalle gare Mennea era stato anche eurodeputato. 19"72 un tempo quasi impossibile, quello che fece segnare Mennea sui 200 alle Universiadi a Città del Messico. Era il il 12 settembre 1979. Quel record mondiale doveva resistere fino al 23 giugno 1996, quando Michael Johnson riuscì a fare meglio: 19''66. Il 22 marzo 1983 stabilì il primato mondiale (manuale) dei 150 metri piani, con 14"8 sulla pista dello stadio di Cassino: questo primato è ancora imbattuto, perché il tempo di 14"35 stabilito il 17 maggio 2009 da Usain Bolt a Manchester non è stato omologato dalla Federazione. "Fra tutti, i ricordi più belli - aveva detto in un'intervista per i suoi 60 anni Mennea, l'anno scorso - sono l'oro olimpico a Mosca e il record del mondo dei 200". Londra gli aveva intitolato una fermata della metro per i Giochi del 2012. Nel pomeriggio sarà allestita la camera ardente al Coni, a Roma.


Via: Rai News24
Foto dal web

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