Genova: morto a 84 anni Don Andrea Gallo, prete degli ultimi - video

Don Andrea Gallo, il fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, è morto ieri nel capoluogo ligure poco prima delle 18. Aveva 84 anni. Nei giorni scorsi era stato ricoverato in ospedale: dimesso dopo alcuni accertamenti, martedì le sue condizioni di salute si erano aggravate. Il decesso è stato annunciato dalla stessa Comunità di San Benedetto al Porto, con un messaggio sulla pagina Facebook del prete genovese: "Alle ore 17:45 - si legge nel post - il cuore di Don Andrea Gallo ha cessato di battere. La comunità di San Benedetto e idealmente voi tutti siamo stretti intorno a lui". Don Gallo, il prete di strada fondatore e animatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 18 luglio. Nato nel capoluogo ligure nel 1928, fu attratto fin da piccolo dalla spiritualità dei salesiani di don Giovanni Bosco e nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi il liceo e gli studi filosofici a Roma. Nel 1953 chiese di partire per le missioni e venne mandato in Brasile, a San Paolo, dove compì gli studi teologici. Continuò quindi gli studi a Ivrea e venne ordinato presbitero il primo luglio del 1959. Un anno dopo venne inviato come cappellano alla nave scuola della Garaventa, noto riformatorio per minori. Lì cercò di introdurre un'impostazione educativa diversa, provando a sostituire i metodi esclusivamente repressivi con una pedagogia basata sulla fiducia e sulla libertà. Dopo tre anni venne rimosso dall'incarico e nel 1964 decise di lasciare la congregazione salesiana per entrare nella diocesi genovese. Ottenuta l'incardinazione, il cardinale Siri, allora arcivescovo di Genova, lo inviò a Capraia per svolgere l'incarico di cappellano del carcere. Due mesi dopo venne nominato vice parroco della parrocchia genovese del Carmine, che divenne ben presto un punto di riferimento per i più poveri, gli emarginati e anche per molti militanti della nuova sinistra, cristiani e non. Don Andrea fu così accusato di essere comunista e sarebbe proprio questo il motivo per cui il cardinale Siri nel 1970 decise di trasferirlo nuovamente a Capraia, decisione che provocò nel quartiere e in città forti proteste. Il prete genovese si rifiutò però di obbedire e rifiutò l'incarico offertogli, ritenendo che lo avrebbe totalmente e definitivamente isolato. Qualche tempo dopo venne accolto dal parroco di San Benedetto al Porto, don Federico Rebora, ed insieme ad un piccolo gruppo di persone diede vita alla Comunità di San Benedetto al Porto, che ancora oggi accoglie tossicodipendenti, ex prostitute, transessuali ed emarginati.




Via: TMNews
Foto dal video

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