Primo maggio siciliano per il presidente della Camera, Laura Boldrini che dopo aver commemorato le vittime della strage di Portella della Ginestra del 1947, si è recata a Palermo dove ha presenziato a una cerimonia in ricordo di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione Sicilia assassinato dalla mafia il 6 gennaio del 1980. "Le sue parole sono vive, attuali, sembra che le sue interviste siano state date oggi. Di fatto la tematica della mafia c'è ancora tutta, a distanza di 33 anni, così come l'emergenza lavoro. Si sconfigge la mafia dando degli strumenti, il lavoro in primis". Proprio il lavoro, nel giorno che lo celebra, è stato uno degli argomenti su cui il presidente Boldrini ha posto l'accento. "L'emergenza rende le vittime carnefici e la disperazione si trasforma in violenza", ha detto con un chiaro riferimento ai recenti fatti di cronaca. Una riflessione amara e veritiera, valida oggi come ai tempi di Mattarella. "Crescita e sviluppo erano le sue chiavi di lettura della società e della lotta alla mafia e ritengo che questo ancora sia valido in Sicilia, in Italia e anche nella sponda sud del Mediterraneo". Sul fronte della lotta alla mafia, infine, Boldrini ha riconosciuto l'importanza di rendere più redditizi i beni confiscati alle cosche, un'attività che ha definito "ancora incompleta" ma necessaria per il bene sociale.
Fonte: TMNews
Via: Dailymotion
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