E' stato catturato dai carabinieri della compagnia di Bagheria (Palermo) anche il quarto componente della banda di rapinatori seriali sgominata venerdì scorso in una operazione congiunta dei militari e della Squadra mobile di Palermo. Si tratta di
Antonino Randazzo, di 20 anni, incensurato. Il giovane era riuscito a sfuggire all'arresto perché non presente a casa al momento dell'irruzione. Anche per lui si sono così aperte le porte del carcere Ucciardone. Le indagini durate circa 6 mesi hanno permesso agli investigatori di far luce su una decina di assalti messi a segno tra marzo e luglio 2012 a Palermo, Bagheria, Ficarazzi e Bolognetta ai danni di istituti di credito, uffici postali, supermercati e gioiellerie talvolta con modalità violente. Le indagini hanno permesso di scoprire come le rapine fossero portate a segno dalla banda per comprare abiti griffati e moto di grossa cilindrata. Il provento totale delle rapine ammonta a circa 50mila euro. Fondamentale per incastrare il commando le immagini postate sui profili Facebook dai rapinatori e messe a confronto con le riprese dalle telecamere di videosorveglianza. Ciò ha consentito di individuare la gang di giovanissimi malviventi, alcuni dei quali legati da uno stretto rapporto di amicizia, dediti in forma seriale a rapine, per mantenere un dispendioso tenore di vita.
Antonino Randazzo, di 20 anni, incensurato. Il giovane era riuscito a sfuggire all'arresto perché non presente a casa al momento dell'irruzione. Anche per lui si sono così aperte le porte del carcere Ucciardone. Le indagini durate circa 6 mesi hanno permesso agli investigatori di far luce su una decina di assalti messi a segno tra marzo e luglio 2012 a Palermo, Bagheria, Ficarazzi e Bolognetta ai danni di istituti di credito, uffici postali, supermercati e gioiellerie talvolta con modalità violente. Le indagini hanno permesso di scoprire come le rapine fossero portate a segno dalla banda per comprare abiti griffati e moto di grossa cilindrata. Il provento totale delle rapine ammonta a circa 50mila euro. Fondamentale per incastrare il commando le immagini postate sui profili Facebook dai rapinatori e messe a confronto con le riprese dalle telecamere di videosorveglianza. Ciò ha consentito di individuare la gang di giovanissimi malviventi, alcuni dei quali legati da uno stretto rapporto di amicizia, dediti in forma seriale a rapine, per mantenere un dispendioso tenore di vita.
Fonte: Adnkronos
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