E' stato arrestato a Olbia, Giulio Caria, 34 anni, imprenditore di Berchidda (Gallura), ricercato per l'omicidio della fidanzata Silvia Caramazza, 39 anni, il cui corpo e' stato trovato chiuso in un congelatore a pozzetto nella sua camera da letto a Bologna. La scomparsa
della donna era stata denunciata da due amiche lo scorso 14 giugno. Il fidanzato della vittima si era reso irreperibile dopo essere stato ascoltato di persona dalla Squadra mobile di Bologna martedì scorso. Il suo racconto sulla scomparsa della ragazza non era risultato convincente. L'arresto è stato eseguito dal Reparto territoriale dei carabinieri di Olbia. Nei confronti di Giulio Caria, artigiano edile sardo di 34 anni, la Procura di Bologna aveva emesso un decreto di fermo per omicidio volontario. Sono stati i carabinieri a rintracciare l'uomo a Padru, un paese della campagna sarda nei pressi di Olbia. I militari dell'Arma hanno agito in collaborazione con la squadra mobile di Sassari che era riuscita ad identificare la targa dell'auto (utilizzata dall'uomo) segnalata dai colleghi di Bologna al lavoro da giorni sulla vicenda. La convalida del fermo verrà eseguita dalla Procura di Sassari. Il 34enne si era reso irreperibile da giovedì scorso quando fu trovato dalla polizia il corpo senza vita della compagna nella camera da letto dell'appartamento dove viveva in viale Aldini a Bologna. Il cadavere era in posizione fetale, dentro ad un sacco nero dei rifiuti e chiuso dentro ad un congelatore. L'autopsia per risalire alla data certa del decesso sarà eseguita martedì prossimo. Al momento sono in corso accertamenti anche sui conti correnti della donna che gestiva la piccola impresa edile insieme al compagno.
della donna era stata denunciata da due amiche lo scorso 14 giugno. Il fidanzato della vittima si era reso irreperibile dopo essere stato ascoltato di persona dalla Squadra mobile di Bologna martedì scorso. Il suo racconto sulla scomparsa della ragazza non era risultato convincente. L'arresto è stato eseguito dal Reparto territoriale dei carabinieri di Olbia. Nei confronti di Giulio Caria, artigiano edile sardo di 34 anni, la Procura di Bologna aveva emesso un decreto di fermo per omicidio volontario. Sono stati i carabinieri a rintracciare l'uomo a Padru, un paese della campagna sarda nei pressi di Olbia. I militari dell'Arma hanno agito in collaborazione con la squadra mobile di Sassari che era riuscita ad identificare la targa dell'auto (utilizzata dall'uomo) segnalata dai colleghi di Bologna al lavoro da giorni sulla vicenda. La convalida del fermo verrà eseguita dalla Procura di Sassari. Il 34enne si era reso irreperibile da giovedì scorso quando fu trovato dalla polizia il corpo senza vita della compagna nella camera da letto dell'appartamento dove viveva in viale Aldini a Bologna. Il cadavere era in posizione fetale, dentro ad un sacco nero dei rifiuti e chiuso dentro ad un congelatore. L'autopsia per risalire alla data certa del decesso sarà eseguita martedì prossimo. Al momento sono in corso accertamenti anche sui conti correnti della donna che gestiva la piccola impresa edile insieme al compagno.
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