Il gruppo della guardia di finanza di Catania ha eseguito un'ordinanza di sequestro preventivo di beni per oltre 1.100.000 euro nell'ambito di un'inchiesta su 155 falsi braccianti agricoli. Il provvedimento, emesso dal Gip, riguarda otto indagati, accusati di
associazione per delinquere finalizzata alla truffa all'Inps. Nell'inchiesta della Procura di Catania sono coinvolte tre società cooperative di Adrano, che, secondo l'accusa, sarebbero fantasma perchè di fatto inesistenti. Le indagini della guardia di finanza, coordinate dalla Procura di Catania, si sono avvalse della collaborazione dell'unità operativa di vigilanza dell'Inps di Palermo e di intercettazioni ambientali e telefoniche e hanno permesso di svelare una presunta truffa all'Istituto previdenziale. Secondo l'accusa, la tecnica era quella dell'indebita percezione della disoccupazione agricola ottenuta con la creazione di false imprese agricole. I 'falsì braccianti, è emerso dagli accertamenti, restituivano parte dei soldi ottenuti illecitamente dall'Inps all'organizzazione che permetteva loro di ottenerli. Per la guardia di finanza la "condotta è avvenuta con la piena compartecipazione dei titolari di ditte 'fantasma', meri prestanome dei responsabili principali della frode, i quali, previo accordo con i consulenti del lavoro, hanno predisposto ed inviato all'Inps le buste paga e la relativa documentazione attestante le false prestazioni di lavoro dei singoli braccianti agricoli". La guardia di finanza ha complessivamente denunciato alla Procura di Catania 155 persone per concorso in falso e truffa aggravata ai danni dello Stato. Per 8 indagati - rappresentanti legali, gestori occulti e consulenti del lavoro - è stato contestata anche l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e al falso.
associazione per delinquere finalizzata alla truffa all'Inps. Nell'inchiesta della Procura di Catania sono coinvolte tre società cooperative di Adrano, che, secondo l'accusa, sarebbero fantasma perchè di fatto inesistenti. Le indagini della guardia di finanza, coordinate dalla Procura di Catania, si sono avvalse della collaborazione dell'unità operativa di vigilanza dell'Inps di Palermo e di intercettazioni ambientali e telefoniche e hanno permesso di svelare una presunta truffa all'Istituto previdenziale. Secondo l'accusa, la tecnica era quella dell'indebita percezione della disoccupazione agricola ottenuta con la creazione di false imprese agricole. I 'falsì braccianti, è emerso dagli accertamenti, restituivano parte dei soldi ottenuti illecitamente dall'Inps all'organizzazione che permetteva loro di ottenerli. Per la guardia di finanza la "condotta è avvenuta con la piena compartecipazione dei titolari di ditte 'fantasma', meri prestanome dei responsabili principali della frode, i quali, previo accordo con i consulenti del lavoro, hanno predisposto ed inviato all'Inps le buste paga e la relativa documentazione attestante le false prestazioni di lavoro dei singoli braccianti agricoli". La guardia di finanza ha complessivamente denunciato alla Procura di Catania 155 persone per concorso in falso e truffa aggravata ai danni dello Stato. Per 8 indagati - rappresentanti legali, gestori occulti e consulenti del lavoro - è stato contestata anche l'associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e al falso.
Fonte: ANSA
Via: La Sicilia Web
Foto archivio
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