Sono simili a quelle della salvia le foglie della pianta velenosa, non ancora identificata, con cui hanno cenato lunedì sera quattro componenti di una famiglia torinese finiti in gravi condizioni all'ospedale. La pianta (presumibilmente atropa belladonna ndr), era coltivata nello stesso vaso insieme con una pianta grassa dalla nonna di 66 anni, nel balcone della casa popolare nel quartiere del quadrilatero romano dove la famiglia vive - a quanto si apprende - in condizioni di disagio economico. La donna ha pensato di usare le foglioline della pianta per insaporire gli spaghetti al pomodoro preparati per cena, nel giorno dei festeggiamenti per il patrono cittadino San Giovanni Battista. A chiamare i soccorsi è stato il figlio, scampato all'avvelenamento perchè si sarebbe rifiutato di mangiare il piatto con quella verdura. L'uomo si è allarmato quando ha visto i propri congiunti, la madre e il suo compagno sessantenne, la sorella e suo figlio di 11 anni, avere i primi sintomi dell'intossicazione: paresi facciale, pupille fisse, mandibola rigida. I quattro sono stati ricoverati all'ospedale infantile Regina Margherita, alle Molinette e al Mauriziano, e sono stati sottoposti a lavanda gastrica. Non sarebbero in pericolo di vita. I carabinieri del Nas hanno sequestrato per farli analizzare sia i resti della cena, sia i gambi della pianta rimasti ormai senza foglie: i primi sono stati consegnati all'Istituto zooprofilattico di Torino, i secondi al Dipartimento di biologia dell'ateneo torinese. L'esito delle analisi non è ancora disponibile.
Fonte: AGI
Foto dal web
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