Ritrovati resti nella Concordia, potrebbero essere dei due dispersi nel naufragio al Giglio che mancano ancora all'appello. Dopo il ritrovamento della squadra di sommozzatori c'è una speranza per i familiari delle vittime, ma per avere la certezza che
si tratti dei corpi di Russell Rebello e Maria Grazia Trecarichi, si attende l'esito dei dell'esame del dna. A breve, inizieranno le attività di repertazione a opera degli specialisti dei Carabinieri del Ris per arrivare all'identificazione. Sono stati informati i familiari dei due dispersi oltre al Procuratore della Repubblica. All'Isola del Giglio è stato lo stesso capo della protezione civile Franco Gabrielli a dare l'annuncio. I resti sono stati individuati, in corrispondenza della zona centrale della nave, la zona tre del perimetro tracciato dai tecnici nella mappa di ricerca. Il 24 settembre, era iniziata la ricerca dei sommozzatori: dopo una settimana dalla spettacolare operazione di parbuckling, gli esperti avevano infatti dichiarato in sicurezza lo specchio d'acqua intorno al relitto della Costa Concordia, ormai poggiata in asse sulle piattaforme e sono partite le immersioni. Oltre alle ispezione dei fondali scandagliati dai robot rov, più di 70 uomini si sono messi subito a lavoro dove prima si trovava il ponte 4 sommerso, 30 metri sott'acqua, perché è proprio in quel punto che le due vittime erano state viste l'ultima volta, una zona divenuta accessibile solo dopo il raddrizzamento.
si tratti dei corpi di Russell Rebello e Maria Grazia Trecarichi, si attende l'esito dei dell'esame del dna. A breve, inizieranno le attività di repertazione a opera degli specialisti dei Carabinieri del Ris per arrivare all'identificazione. Sono stati informati i familiari dei due dispersi oltre al Procuratore della Repubblica. All'Isola del Giglio è stato lo stesso capo della protezione civile Franco Gabrielli a dare l'annuncio. I resti sono stati individuati, in corrispondenza della zona centrale della nave, la zona tre del perimetro tracciato dai tecnici nella mappa di ricerca. Il 24 settembre, era iniziata la ricerca dei sommozzatori: dopo una settimana dalla spettacolare operazione di parbuckling, gli esperti avevano infatti dichiarato in sicurezza lo specchio d'acqua intorno al relitto della Costa Concordia, ormai poggiata in asse sulle piattaforme e sono partite le immersioni. Oltre alle ispezione dei fondali scandagliati dai robot rov, più di 70 uomini si sono messi subito a lavoro dove prima si trovava il ponte 4 sommerso, 30 metri sott'acqua, perché è proprio in quel punto che le due vittime erano state viste l'ultima volta, una zona divenuta accessibile solo dopo il raddrizzamento.
Via: TMNews
Foto dal video
Foto dal video
Nessun commento:
Posta un commento