Roma, autocertificazioni studenti universitari: 63% irregolare - video

La Regione Lazio, le Università La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre e Guardia Di Finanza di Roma fanno rete, collegano energie, professionalità, informazioni e banche dati in un comune impegno per "snidare" gli studenti benestanti mascherati da
poveri che dichiarano il falso a scapito dei veri poveri, delle casse regionali ed universitarie. Nel mirino migliaia di posizioni sospette: irregolare il 63% delle posizioni già verificate. Oltre a semplificare e rendere più efficaci i controlli, il Patto ha lo scopo di evitare che passi avanti in graduatoria o paghi rette inferiori chi povero non è, alla faccia dei tanti giovani realmente bisognosi. Chi sarà "pizzicato" dovrà restituire i benefici indebitamente incamerati (borse di studio, esenzioni universitarie, alloggi, buoni pasto, agevolazioni nei trasporti, ect.) e, ove ne ricorrano i presupposti, verrà segnalato all'Autorità Giudiziaria per gli eventuali profili penali. Il Patto anti-furbetti va inquadrato in una più ampia strategia di sinergie con Enti ed Istituzioni locali il cui obiettivo è quello di stanare i falsi indigenti che camuffandosi da poveri scavalcano in graduatoria i veri poveri che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Verrà avviata una campagna di informazione e prevenzione per evitare che le risorse pubbliche finiscano nelle tasche sbagliate al fine di garantire l'equità sociale quale strumento per attuare i valori Costituzionali dell'uguaglianza dei cittadini.

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