Agenti della Squadra mobile della Questura di Catania hanno smantellato un'organizzazione che gestiva una rete di spacciatori nel popoloso rione San Cristoforo con un giro di affari stimato in 4 milioni di euro l'anno. L'operazione ha portato
all'arresto di 46 persone, altre due ricercate, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e ricettazione. Un gruppo strutturato, sostiene la Procura, capace di incassare dai quindicimila ai ventimila euro al giorno. Durante le indagini sono emersi contatti con il clan Cappello-Cursoti, ma non è contestata l'aggravante mafiosa. Le immagini di telecamere piazzate dalla Squadra mobile hanno permesso di ricostruire la dinamica dello spaccio, che era protetto da una doppia rete di vedette, fisse e mobili, che avevano come segnale d'allarme, lanciato a voce, "levati". La marijuana era divisa in dosi contenute in buste nascoste in auto appositamente rubate. Uno scooter la prelevava e la portava agli spacciatori al dettaglio che avevano il controllo assoluto della via Colomba, che ha dato il nome all'operazione. Tra gli indagati anche due donne: una di loro portava il figlio, 31enne, a spacciare, come se lo accompagnasse al lavoro. Il gruppo aveva una cassa comune per pagare gli stipendi e sostenere le famiglie dei detenuti.
all'arresto di 46 persone, altre due ricercate, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi e ricettazione. Un gruppo strutturato, sostiene la Procura, capace di incassare dai quindicimila ai ventimila euro al giorno. Durante le indagini sono emersi contatti con il clan Cappello-Cursoti, ma non è contestata l'aggravante mafiosa. Le immagini di telecamere piazzate dalla Squadra mobile hanno permesso di ricostruire la dinamica dello spaccio, che era protetto da una doppia rete di vedette, fisse e mobili, che avevano come segnale d'allarme, lanciato a voce, "levati". La marijuana era divisa in dosi contenute in buste nascoste in auto appositamente rubate. Uno scooter la prelevava e la portava agli spacciatori al dettaglio che avevano il controllo assoluto della via Colomba, che ha dato il nome all'operazione. Tra gli indagati anche due donne: una di loro portava il figlio, 31enne, a spacciare, come se lo accompagnasse al lavoro. Il gruppo aveva una cassa comune per pagare gli stipendi e sostenere le famiglie dei detenuti.
Fonte: Adnkronos
Via: Giornale di Sicilia
Foto da video
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