Sullo sfondo potrebbe esserci una storia di droga. È quanto pensano i carabinieri di Corigliano che stanno indagando sul ritrovamento dei tre cadaveri carbonizzati all'interno di un'auto nelle campagne di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza. Giuseppe Iannicelli, sorvegliato speciale di 52 anni, la compagna marocchina Ibtissam Touss, di 27, e il nipotino dell'uomo, di soli tre anni, scomparsi giovedì scorso senza lasciare tracce, sarebbero stati uccisi e poi dati alle fiamme dentro la Fiat Punto con la quale si erano allontanati da casa. Sul cofano dell'auto i killer hanno abbandonato una moneta da 50 centesimi che fa pensare a un'esecuzione legata a ragioni di denaro. Venerdì mattina il figlio di Iannicelli aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri preoccupato che il padre non fosse rientrato a casa la sera precedente come gli imponeva la sorveglianza speciale che lo teneva a casa dalle 20 alle 8 del giorno successivo. Una condizione particolare, quella della famiglia Iannicelli, con l'attività illecita dello spaccio di sostanze stupefacenti quasi come comune denominatore criminale. Anche la moglie del cinquantaduenne, infatti, è in carcere per droga mentre, per le stesse ragioni, un'altra delle figlie è agli arresti domiciliari. E proprio per questo, tra le ipotesi si fa strada quella di una vendetta legata alla criminalità organizzata che gestisce il traffico della droga nella zona. Il triplice omicidio sarebbe avvenuto nel corso di un incontro per discutere la spartizione dei proventi dello spaccio. Iannicelli, per tutelarsi, avrebbe portato con sè la donna ed il nipote. Presenze che non hanno impedito agli assassini di mettere in atto il triplice omicidio.
Fonte: GRR Rai
Via: Il Fatto Quotidiano
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