L'Aula della Camera ha approvato il decreto sulle sostanze stupefacenti emanato dal governo dopo la bocciatura della legge Fini-Giovanardi da parte della Corte Costituzionale. Il testo che passa all'esame del Senato ha ripristinato per il reato di traffico illecito la distinzione tra "droghe leggere" (da 2 a 6 anni) e "droghe pesanti" (da 8 a 20 anni). Il decreto reintroduce istituti e norme (come i lavori di pubblica utilità o l uso personale) travolti dalla incostituzionalità della Fini-Giovanardi. Nella tabella delle droghe leggere confluiscono tutte le cannabis. Ma tutte le droghe sintetiche riconducibili per struttura chimica o effetti tossicologici al tetraidrocannabinolo (Thc), il principale principio attivo della cannabis, rientrano invece nella tabella I sulle droghe pesanti. L'acquisto o la detenzione di sostanze per uso personale non ha rilevanza penale. Restano ferme le sanzioni amministrative (quali la sospensione della patente, del porto d'armi, del passaporto o del permesso di soggiorno) che avranno però durata variabile a seconda che si tratti di droghe pesanti o leggere. Nell'accertare l'uso personale, oltre ad altre circostanze sospette, occorre in particolare considerare l'eventuale superamento dei "livelli soglia" fissati dal ministero della Salute nonché le modalità di presentazione delle sostanze stupefacenti con riguardo al peso lordo complessivo o al confezionamento frazionato.
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