Il boss del clan di camorra dei Casalesi Antonio Iovine, conosciuto come 'o ninno, ha deciso di collaborare. Iovine da qualche giorno ha cominciato a ricostruire davanti ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli il complesso delle attività e
dei rapporti di uno dei più potenti clan di camorra, dalla gestione delle attività criminali, alle guerre fra clan ai rapporti con esponenti politici. Iovine è considerato uno dei quattro capi del clan dei Casalesi, insieme a Francesco Bidognetti, Francesco Schiavone e Michele Zagaria. Arrestato nel 2010, dopo una latitanza durata 15 anni, da 4 Iovine è detenuto in regime di carcere duro. Secondo il ministro dell'Interno Alfano, il pentimento dell'ex primula rossa del clan "apre scenari investigativi interessanti che potrebbero portare - dice il ministro - alla sconfitta della camorra". Amaro Roberto Saviano su Twitter: ''Quando lo scorso dicembre scrissi che Antonio Iovine si stava pentendo - scrive - fui preso per visionario". La svolta è arrivata un paio di settimane fa. I primi segnali erano arrivati già il 6 agosto del 2011 quando, convocato dal pm per essere interrogato su una storia di usura, Iovine lasciò trasparire qualche timidissima apertura. Quel primo contatto però rimase a lungo isolato. Poi, a dicembre, il boss dei Casalesi ha deciso di revocare i suoi avvocati, segnale di una volontà di cambiare atteggiamento.
dei rapporti di uno dei più potenti clan di camorra, dalla gestione delle attività criminali, alle guerre fra clan ai rapporti con esponenti politici. Iovine è considerato uno dei quattro capi del clan dei Casalesi, insieme a Francesco Bidognetti, Francesco Schiavone e Michele Zagaria. Arrestato nel 2010, dopo una latitanza durata 15 anni, da 4 Iovine è detenuto in regime di carcere duro. Secondo il ministro dell'Interno Alfano, il pentimento dell'ex primula rossa del clan "apre scenari investigativi interessanti che potrebbero portare - dice il ministro - alla sconfitta della camorra". Amaro Roberto Saviano su Twitter: ''Quando lo scorso dicembre scrissi che Antonio Iovine si stava pentendo - scrive - fui preso per visionario". La svolta è arrivata un paio di settimane fa. I primi segnali erano arrivati già il 6 agosto del 2011 quando, convocato dal pm per essere interrogato su una storia di usura, Iovine lasciò trasparire qualche timidissima apertura. Quel primo contatto però rimase a lungo isolato. Poi, a dicembre, il boss dei Casalesi ha deciso di revocare i suoi avvocati, segnale di una volontà di cambiare atteggiamento.
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