I finanzieri del nucleo di Polizia tributaria di Firenze, Gico, con l'ausilio dei reparti della Guardia di Finanza di Roma, Tivoli, Chiavari, Fermo e Fano, hanno dato esecuzione a 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Roma, nei
confronti di un'associazione criminale composta da 7 cittadini albanesi, 1 cittadino rumeno ed 1 italiano (residente a Roma), tutti accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti con l'aggravante della transnazionalità. L'associazione criminale, capeggiata da 3 albanesi (rispettivamente di 29, 31 e 33 anni), era dedita all'importazione di marijuana dall'Albania verso l'Italia. Sequestrati 782 chili di droga, valore oltre 4,6 milioni di euro, destinati alle province di Roma, Genova, Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino. La marijuana arrivava in Italia occultata da carichi di copertura a bordo di autovetture o di autoarticolati, condotti da corrieri dell'organizzazione. Al fine di eludere i controlli, per il trasporto dello stupefacente dalla Capitale, fino alle varie regioni italiane, il gruppo criminale aveva provveduto a noleggiare dei furgoni, avvalendosi della collaborazione di un cittadino romano, anch'esso arrestato. Il denaro ricavato dal traffico di sostanze stupefacenti era trasferito dall'Italia all'Albania in "pacchi", che venivano dati in custodia agli autisti dei pullman di linea Roma-Tirana, del tutto ignari del contenuto.
confronti di un'associazione criminale composta da 7 cittadini albanesi, 1 cittadino rumeno ed 1 italiano (residente a Roma), tutti accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti con l'aggravante della transnazionalità. L'associazione criminale, capeggiata da 3 albanesi (rispettivamente di 29, 31 e 33 anni), era dedita all'importazione di marijuana dall'Albania verso l'Italia. Sequestrati 782 chili di droga, valore oltre 4,6 milioni di euro, destinati alle province di Roma, Genova, Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino. La marijuana arrivava in Italia occultata da carichi di copertura a bordo di autovetture o di autoarticolati, condotti da corrieri dell'organizzazione. Al fine di eludere i controlli, per il trasporto dello stupefacente dalla Capitale, fino alle varie regioni italiane, il gruppo criminale aveva provveduto a noleggiare dei furgoni, avvalendosi della collaborazione di un cittadino romano, anch'esso arrestato. Il denaro ricavato dal traffico di sostanze stupefacenti era trasferito dall'Italia all'Albania in "pacchi", che venivano dati in custodia agli autisti dei pullman di linea Roma-Tirana, del tutto ignari del contenuto.
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