La Polizia di Stato ha sequestrato 121 panetti di tritolo da 200 grammi ciascuno, recuperato dai sub della Marina Militare del Comsubin di La Spezia dalla stiva del relitto della "Laura C.", affondata durante la seconda guerra mondiale, nel tratto di
mare antistante Saline di Montebello Jonico. L'operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, è proseguita per alcuni giorni. Al centro dei panetti c'è un foro per un eventuale innesco. In passato il tritolo è stato prelevato ed usato da esponenti delle cosche reggine. Il Mercantile "Laura C", dove la "C" sta per Cosulich, fu colpito e affondato nelle acque antistanti Saline Joniche mentre era diretto a Tripoli il 3 luglio del 1941. La sua missione, nell’ambito del secondo conflitto mondiale, era quella di consegnare il suo carico fatto di materiale bellico, tra cui munizioni ed esplosivo, alle truppe italiane dislocate in Africa settentrionale. Il Comandante dell'epoca prima che la nave si inabissasse girò verso la costa la prua che, ancora oggi, appare infossata nel fondo, lasciando scoperta la poppa, dove invece sta il carico di tritolo, sistemato in tre stive separate da paratie. Solo a cavallo tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 si pose il problema del suo carico, ancora però sottovalutato, almeno fino agli inizi degli anni '90. Solo tra il 1994 e il 1995 fu accertata la presenza di tritolo nelle stive della nave.
mare antistante Saline di Montebello Jonico. L'operazione, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, è proseguita per alcuni giorni. Al centro dei panetti c'è un foro per un eventuale innesco. In passato il tritolo è stato prelevato ed usato da esponenti delle cosche reggine. Il Mercantile "Laura C", dove la "C" sta per Cosulich, fu colpito e affondato nelle acque antistanti Saline Joniche mentre era diretto a Tripoli il 3 luglio del 1941. La sua missione, nell’ambito del secondo conflitto mondiale, era quella di consegnare il suo carico fatto di materiale bellico, tra cui munizioni ed esplosivo, alle truppe italiane dislocate in Africa settentrionale. Il Comandante dell'epoca prima che la nave si inabissasse girò verso la costa la prua che, ancora oggi, appare infossata nel fondo, lasciando scoperta la poppa, dove invece sta il carico di tritolo, sistemato in tre stive separate da paratie. Solo a cavallo tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 si pose il problema del suo carico, ancora però sottovalutato, almeno fino agli inizi degli anni '90. Solo tra il 1994 e il 1995 fu accertata la presenza di tritolo nelle stive della nave.
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