La Guardia di Finanza di Livorno ha scoperto una maxi frode fiscale messa in atto da una società "esterovestita", la LC Distribution, formalmente con sede nel Principato di Monaco, ma che operava in Italia per conto di noti marchi di alta moda nazionali, come agente di
commercio, a favore del mercato russo ed est europeo. La società però ometteva dichiarazione fiscale, in virtù del suo fittizio stato di società estera, non dichiarando ricavi pari a circa 18 milioni e 650mila euro, con un'evasione di imposte sui redditi di 3 milioni e 645mila euro. Le Fiamme Gialle hanno disposto il sequestro del 50% della proprietà di Villa Perti, nota villa del Settecento con ampio parco nel centro della città toscana. Sono indagati l'amministratore "formalmente" iscritto e l'amministratore di fatto. Entrambi hanno gestito la società senza versare alcuna imposta sui redditi per l'attività svolta. Gli investigatori hanno appurato che i rapporti intrattenuti con le imprese titolari dei marchi di moda italiani e con gli acquirenti dei capi di vestiario (prevalentemente commercianti dell'Est Europa e in particolare della Federazione Russa) erano stati tutti effettuati in Italia, nelle sedi delle società fornitrici e negli show-room messi a disposizione della società dalle medesime case di moda, soprattutto a Milano. Il Tribunale di Livorno ha deciso il sequestro dopo un articolato iter giudiziario, avviato nell'agosto 2013.
commercio, a favore del mercato russo ed est europeo. La società però ometteva dichiarazione fiscale, in virtù del suo fittizio stato di società estera, non dichiarando ricavi pari a circa 18 milioni e 650mila euro, con un'evasione di imposte sui redditi di 3 milioni e 645mila euro. Le Fiamme Gialle hanno disposto il sequestro del 50% della proprietà di Villa Perti, nota villa del Settecento con ampio parco nel centro della città toscana. Sono indagati l'amministratore "formalmente" iscritto e l'amministratore di fatto. Entrambi hanno gestito la società senza versare alcuna imposta sui redditi per l'attività svolta. Gli investigatori hanno appurato che i rapporti intrattenuti con le imprese titolari dei marchi di moda italiani e con gli acquirenti dei capi di vestiario (prevalentemente commercianti dell'Est Europa e in particolare della Federazione Russa) erano stati tutti effettuati in Italia, nelle sedi delle società fornitrici e negli show-room messi a disposizione della società dalle medesime case di moda, soprattutto a Milano. Il Tribunale di Livorno ha deciso il sequestro dopo un articolato iter giudiziario, avviato nell'agosto 2013.
Fonte: TMNews
Via: La Nazione
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