Blitz della squadra mobile di Torino nell'ambito delle indagini relative all'omicidio del consigliere comunale, Alberto Musy. Quattro arresti e venti perquisizioni per reati di estorsione, alcuni dei quali con riferimento all'ndrangheta. Tra i quattro soggetti finiti in manette c'è
anche un personaggio di spicco degli ambienti della 'ndrangheta nel torinese. Si tratta di Vincenzo D'Alcala, meglio noto in passato come il "reuccio" di Santena e con alle spalle una serie di precedenti per usura, estorsione e lesione personali. Gli altri tre arrestati nell'inchiesta sono Massimiliano Celico, l'albanese Gjovalin Zojza e Gaetano Laiacona. Al centro dell'inchiesta la vicenda del fallimento di Arenaways, la compagnia ferroviaria fondata da Giuseppe Arena. Un imprenditore che voleva rilevare la società, contattato da Furchi, fu vittima di minacce ed estorsione da parte di D'Alcala, soggetto che la squadra mobile definisce privo di scrupoli ed "estremamente pericoloso". ''…ma hai visto che c'ha tutta la roba di Furchì?...nella macchina...te l'ha portata''. E' il passaggio di un'intercettazione ambientale registrata dagli investigatori il 7 marzo 2013 nel corso degli sviluppi legati all'indagine per l'agguato al consigliere comunale dell'Udc Alberto Musy per il quale è a processo con l'accusa di omicidio Francesco Furchì. A essere registrato mentre parla con un'altra persona è Vincenzo D'Alcalà.
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