La cattedrale di Pitigliano piena di gente che ha voluto dare l'ultimo saluto a Simone Camilli, il giornalista dell'Associated Press, ucciso a Gaza durante un'operazione di sminamento. Fiori e tante lacrime, per i familiari abbracci e commozione. Nel paesino del
Grossetano, in lutto cittadino, sono arrivati parenti, colleghi, amici ma anche tante persone dai centri vicini e anche una delegazione palestinese. In prima fila la moglie e la figlia di di Simone, poi il padre, Pier Luigi sindaco di Pitigliano ed ex giornalista Rai che ha ricordato il figlio: "In tanti mi hanno detto che era speciale". Poco prima della messa, l'amministratore delegato di Ap Gary Pruitt ha lodato l'impegno di Camilli "nel raccontare il lato umano della guerra" durante la sua collaborazione decennale con l'agenzia. Simone Camilli, 35 anni, videoreporter dell'Associated Press stava documentando gli effetti della guerra tra Israele e Hamas. Insieme al suo interprete palestinese e ad altre quattro persone, Camilli ha perso la vita nella deflagrazione di un ordigno inesploso che un team palestinese stava tentando di disinnescare. Una detonazione così violenta da provocare tantissimi feriti col solo spostamento d'aria. Lascia la compagna e la figlia di 3 anni. Si tratta del primo giornalista straniero ucciso dall'inizio del conflitto a Gaza, nel quale hanno perso la vita oltre 1.900 palestinesi e 67 israeliani.
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