La lotta per salvare le migliaia di persone in fuga da guerra e miseria che cercano una nuova vita in Italia è anche la lotta contro chi sfrutta la tragedia personale dei migranti per ricavarne profitto. L'operazione Mare Nostrum ad oggi ha permesso di assicurare
alla giustizia circa 300 scafisti e sei cosiddette "navi madre" usate per il traffico di esseri umani. Gli ultimi 16 sono stati arrestati nelle ultime 24 ore dalla Marina Militare, in stretto coordinamento con la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. Nel corso dell'operazione sono stati impegnati non solo il pattugliatore Borsini e la fregata Maestrale, ma anche un sommergibile, il Prini, usato insieme ai droni per individuare le navi. I mezzi della Marina militare e della Capitaneria di Porto hanno permesso fino ad ora di salvare 144.000 fra uomini, donne e bambini tratti nelle acque del Mediterraneo, oltre 2.000 solo negli ultimi giorni. Uno sforzo enorme che ha salvato migliaia di vite, ma che non è bastato comunque per evitare tante, troppe, tragedie del mare. Ieri Lampedusa ha ricordato le trecentosessantotto vittime del naufragio del 3 ottobre 2013, quando un barcone carico di migranti si inabissò davanti all'Isola dei Conigli. Il presidente del parlamento europeo Martin Schulz, insieme alla presidente della Camera Laura Boldrini, hanno deposto una corona di fiori sul mare antistante l'isola di Lampedusa.
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