Ci sarebbe il racket dell'elemosina e una vendetta dietro al pestaggio di quattro clochard avvenuto il 25 gennaio scorso a Genova. In quattro facevano parte del gruppo di picchiatori che "scaricarono" sugli "avversari" 62 colpi di spranga, rischiando di
ucciderli. Il leader del "commando" per ingaggiare i complici li avrebbe pagati "pochi spiccioli", dicono gli investigatori. Dopo un primo arresto avvenuto a luglio, gli agenti della Squadra mobile di Genova hanno arrestato gli altri tre componenti della banda. Michail Krahulec, slovacco di 24 anni, il primo ad essere stato arrestato e ritenuto l'organizzatore del raid punitivo. Gli agenti ritengono che il vero motivo sia legato al racket dell'elemosina: i senza tetto picchiati avrebbero occupato uno spazio di marciapiede che rende molto. In manette sono finiti anche uno slovacco di 32 anni e due italiani, uno di origini tunisine e l'altro di origini tedesche, entrambi residenti in Versilia. Krahulec, Dridi e Bilani si sarebbero conosciuti in una palestra di arti marziali. Krahulec è accusato di tentato omicidio premeditato pluriaggravato e porto abusivo di oggetti atti ad offendere in concorso. Il senzatetto arrestato è stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm nel carcere di Bologna. Cadono quindi le motivazioni xenofobe, come era invece stato ipotizzato fin dai primi momenti.
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