I fondamentalisti islamici sarebbero entrati in possesso di tre aerei militari, anche se gli Stati Uniti non confermano alcuna loro operazione in Siria o altrove. Immagini diffuse su internet - non verificate da fonti indipendenti - mostrano ex piloti dell'esercito iracheno
che addestrano i combattenti dell'autoproclamato Stato islamico a utilizzare i caccia MIG sottratti all'aviazione siriana all'aeroporto militare di al-Jarrah, vicino ad Aleppo. Washington intanto fa sapere che i raid aerei proseguiranno, con lo scopo di fermare l'avanzata dei jihadisti, che oltre a controllare la maggior parte della provincia di al-Anbar, in Iraq, resistono a Kobane. Nella città siriana al confine con la Turchia, il gruppo radicale sunnita avrebbe perso terreno, anche se controllerebbe ancora postazioni ed edifici strategici. L’offensiva iniziata il 16 settembre aveva portato i fondamentalisti a conquistare quasi la metà del territorio, parte del quale sarebbe ora tornato sotto il controllo delle forze curde. In oltre un mese di combattimenti - secondo l'Osservatorio siriano dei Diritti dell'Uomo - sono morte circa settecento persone. In centinaia di migliaia sono fuggite, mentre resta tuttora impossibile evacuare i civili ancora bloccati. "Non siamo a conoscenza di nessuna operazione aerea in Siria o altrove dell'Isis", è stato il commento del Comando centrale americano Centcom.
che addestrano i combattenti dell'autoproclamato Stato islamico a utilizzare i caccia MIG sottratti all'aviazione siriana all'aeroporto militare di al-Jarrah, vicino ad Aleppo. Washington intanto fa sapere che i raid aerei proseguiranno, con lo scopo di fermare l'avanzata dei jihadisti, che oltre a controllare la maggior parte della provincia di al-Anbar, in Iraq, resistono a Kobane. Nella città siriana al confine con la Turchia, il gruppo radicale sunnita avrebbe perso terreno, anche se controllerebbe ancora postazioni ed edifici strategici. L’offensiva iniziata il 16 settembre aveva portato i fondamentalisti a conquistare quasi la metà del territorio, parte del quale sarebbe ora tornato sotto il controllo delle forze curde. In oltre un mese di combattimenti - secondo l'Osservatorio siriano dei Diritti dell'Uomo - sono morte circa settecento persone. In centinaia di migliaia sono fuggite, mentre resta tuttora impossibile evacuare i civili ancora bloccati. "Non siamo a conoscenza di nessuna operazione aerea in Siria o altrove dell'Isis", è stato il commento del Comando centrale americano Centcom.
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