Omicidio-suicidio all'alba a Milano. Un filippino di 43 anni ha ucciso a coltellate il figlio di sedici, ferendo anche la moglie e la figlia di 20 anni prima di togliersi la vita con il suo stesso coltello. A dare l'allarme è stata la moglie dell'uomo, dopo essere stata raggiunta da alcuni
fendenti alla schiena. La donna, 48 anni, non è in pericolo di vita. Più gravi le condizioni della ragazza colpita all'addome. L'omicida si chiamava Rowell Alvarez e aveva già ucciso. Il 6 gennaio del 2005 aveva ammazzato un marocchino in viale Stelvio durante una lite per futili motivi. Il 30 gennaio 2014 l'uomo era stato carcerato e affidato ai servizi sociali. Aveva inoltre precedenti per resistenza e lesioni personali. Ancora d'accertare i motivi del delitto, anche se la moglie ha spiegato che negli ultimi tempi suo marito era depresso. Da quanto si è capito avrebbe colpito i figli perchè intervenuti in aiuto della madre. La tragedia è avvenuta poco prima delle sei, e a dare l'allarme è stata proprio la moglie, che ha telefonato in lacrime dicendo che suo marito l'aveva aggredita alle spalle con dei fendenti alla schiena. Al loro arrivo gli agenti hanno trovato il padre disteso sul letto, con il coltello piantato in gola. Ai piedi del letto giaceva il cadavere del figlio, anch'egli colpito alla gola. La donna è ricoverata al Fatebenefratelli. La figlia della coppia è stata invece trasportata all'Humanitas di Rozzano ed ora è fuori pericolo.
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