Tutti assolti: in secondo grado la Corte d'Assise d'Appello di Roma ha assolto tutti gli imputati per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano morto il 22 ottobre 2009 nel reparto protetto dell'ospedale Pertini di Roma, una settimana dopo il suo arresto. In primo grado
erano stati condannati: cinque medici per omicidio colposo e uno per falso; erano stati invece assolti i tre agenti della polizia penitenziaria e tre infermieri. In appello la sentenza è stata dunque ribaltata. La sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, ha lasciato l'aula in lacrime. Soddisfatto invece il sindacato di polizia Sap. "Tutti assolti, come è giusto che sia". Lo afferma il segretario Gianni Tonelli, che chiede al consiglio comunale di Roma di non intitolare una piazza a Cucchi. "In questo Paese - dice il sindacalista in una nota - bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie". La formula adottata dal Tribunale è quella prevista dal secondo comma dell'articolo 530 che in sostanza rispecchia la vecchia formula dell'assoluzione per insufficienza di prove.
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