Trapelano le prime indiscrezioni investigative sulla morte di Luis Miguel Chiasso, il carabiniere di Monterubiaglio trovato ucciso nella caserma a Tor di Quinto "Salvo D'Acquisto" con un colpo esploso con la pistola d'ordinanza. Il corpo del ragazzo, 31 anni, è stato
rinvenuto senza vita in camera sua, nella tarda serata di martedì 25 novembre. Secondo quanto si è appreso aveva chiamato poco prima il 112 chiedendo aiuto e pronunciando contemporaneamente frasi sconnesse. L'operatore aveva cercato di trattenerlo al telefono, provando a prendere tempo, quello necessario a far giungere aiuto nella sua stanza. Il carabiniere, che era effettivo all'8° reggimento Lazio, però ha chiuso la telefonata. Poco dopo le 22 è stato ritrovato morto, disteso a terra in un lago di sangue, ucciso da un colpo di pistola al petto. La prima ipotesi, quella al momento ancora più accreditata dagli inquirenti e legata anche al messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook, ricondurrebbe al suicidio. Ma le indagini pare non escludano nemmeno l'ipotesi dell'incidente avvenuto poco prima che il carabiniere doveva prendere servizio. Il colpo sarebbe partito dalla sua pistola di ordinanza; resta da comprendere se Luis lo ha fatto volontariamente, oppure si è trattato di una tragica fatalità. Intanto nella serata di mercoledì i genitori di Luis sono tornati a Monterubiaglio in attesa di poter svolgere i funerali non appena venga disposto il dissequestro della salma. Si attende, infatti, che sul cadavere del carabiniere venga effettuato l'esame autoptico. Poco prima di morire su Facebook aveva scritto: "Lavoro per i servizi segreti italiani e internazionali", aggiungendo "mi resta poco da vivere, so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre". Ma non era vero, non faceva parte dell'intelligence, hanno poi reso noto fonti qualificate.
rinvenuto senza vita in camera sua, nella tarda serata di martedì 25 novembre. Secondo quanto si è appreso aveva chiamato poco prima il 112 chiedendo aiuto e pronunciando contemporaneamente frasi sconnesse. L'operatore aveva cercato di trattenerlo al telefono, provando a prendere tempo, quello necessario a far giungere aiuto nella sua stanza. Il carabiniere, che era effettivo all'8° reggimento Lazio, però ha chiuso la telefonata. Poco dopo le 22 è stato ritrovato morto, disteso a terra in un lago di sangue, ucciso da un colpo di pistola al petto. La prima ipotesi, quella al momento ancora più accreditata dagli inquirenti e legata anche al messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook, ricondurrebbe al suicidio. Ma le indagini pare non escludano nemmeno l'ipotesi dell'incidente avvenuto poco prima che il carabiniere doveva prendere servizio. Il colpo sarebbe partito dalla sua pistola di ordinanza; resta da comprendere se Luis lo ha fatto volontariamente, oppure si è trattato di una tragica fatalità. Intanto nella serata di mercoledì i genitori di Luis sono tornati a Monterubiaglio in attesa di poter svolgere i funerali non appena venga disposto il dissequestro della salma. Si attende, infatti, che sul cadavere del carabiniere venga effettuato l'esame autoptico. Poco prima di morire su Facebook aveva scritto: "Lavoro per i servizi segreti italiani e internazionali", aggiungendo "mi resta poco da vivere, so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre". Ma non era vero, non faceva parte dell'intelligence, hanno poi reso noto fonti qualificate.
Fonte: Orvieto News
Via: La Repubblica
Foto: Facebook
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