Nell'ambito dell'operazione che ha portato all'arresto di trentasette persone per associazione mafiosa a Roma, sulla base degli elementi investigativi raccolti dal Ros dei Carabinieri, il locale Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza,
a seguito di ulteriori accertamenti economico-patrimoniali, ha eseguito il sequestro dei beni riconducibili agli indagati, emesso dal Tribunale di Roma, per un valore complessivo di 204 milioni di euro. Gli interventi hanno interessato le province di Roma, Latina e Viterbo. L'imputazione riguarda 18 degli indagati raggiunti dal provvedimento restrittivo. Sono oltre cento gli indagati dalla Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta "Mondo di mezzo" sui legami tra criminalità e affari nella Capitale. I provvedimenti scaturiscono da un'attività investigativa avviata nel 2012 dal Raggruppamento, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di un'organizzazione mafiosa radicata nella Capitale, facente capo a Massimo Carminati, pluripregiudicato, già appartenente all'organizzazione terroristica dei Nar e strettamente legato allo storico sodalizio criminale denominato "Banda della Magliana", nonché coinvolto in diverse vicende processuali afferenti a gravi ed eclatanti episodi delittuosi. In particolare, per quanto attiene alla mafiosità del sodalizio, sono stati acquisiti tutti gli elementi che ne caratterizzano la sussistenza, con riferimento alla struttura gerarchizzata, alla segretezza e al rispetto del vincolo associativo, all'assistenza legale fornita agli affiliati detenuti ed ai familiari, alla disponibilità di armi ed, in primo luogo, all'utilizzo del metodo mafioso connotato dall'esercizio di un forte potere intimidatorio. In tale ambito, sono emersi anche gli stretti rapporti con esponenti apicali di organizzazioni di altissimo profilo criminale operanti nella Capitale.
a seguito di ulteriori accertamenti economico-patrimoniali, ha eseguito il sequestro dei beni riconducibili agli indagati, emesso dal Tribunale di Roma, per un valore complessivo di 204 milioni di euro. Gli interventi hanno interessato le province di Roma, Latina e Viterbo. L'imputazione riguarda 18 degli indagati raggiunti dal provvedimento restrittivo. Sono oltre cento gli indagati dalla Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta "Mondo di mezzo" sui legami tra criminalità e affari nella Capitale. I provvedimenti scaturiscono da un'attività investigativa avviata nel 2012 dal Raggruppamento, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Roma, nei confronti di un'organizzazione mafiosa radicata nella Capitale, facente capo a Massimo Carminati, pluripregiudicato, già appartenente all'organizzazione terroristica dei Nar e strettamente legato allo storico sodalizio criminale denominato "Banda della Magliana", nonché coinvolto in diverse vicende processuali afferenti a gravi ed eclatanti episodi delittuosi. In particolare, per quanto attiene alla mafiosità del sodalizio, sono stati acquisiti tutti gli elementi che ne caratterizzano la sussistenza, con riferimento alla struttura gerarchizzata, alla segretezza e al rispetto del vincolo associativo, all'assistenza legale fornita agli affiliati detenuti ed ai familiari, alla disponibilità di armi ed, in primo luogo, all'utilizzo del metodo mafioso connotato dall'esercizio di un forte potere intimidatorio. In tale ambito, sono emersi anche gli stretti rapporti con esponenti apicali di organizzazioni di altissimo profilo criminale operanti nella Capitale.
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