Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie italiane di 20 e 21 anni, sequestrate in Siria alla fine di Luglio finalmente libere, sono rientrate a Roma alle 4 di questa mattina. Entrambe le ragazze indossavano giubbotti scuri con il cappuccio tirato sul capo.
Apparivano molto provate. Ad accoglierle sulla pista il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che riferirà alla Camera sulla vicenda. Le due ragazze sono state condotte all'ospedale militare del Celio per le visite mediche, poi saranno sentite in Procura. Sulla vicenda il leader della Lega Matteo Salvini ha già sollevato polemiche su un presunto riscatto di 12 milioni di dollari, ma il governo nega di aver pagato. Le due giovani erano state rapite il 31 luglio del 2014 nel nord della Siria fra Aleppo e Idlib. In seguito, erano state cedute dai rapitori al fronte Al Nusra, il ramo siriano di al Qaeda. Il 31 dicembre era stato diffuso un video in cui le due ragazze, vestite con un chador nero, chiedevano aiuto dal governo italiano e dicevano di rischiare di essere uccise. Lo stesso filmato - in cui le giovani tenevano in mano un cartello con la data 17 dicembre - era stato considerato una sorta di rilancio da parte dei rapitori, o forse l'indicazione di una trattativa arenata. Secondo quanto riportato dall'account Twitter @ekhateb88, ritenuto vicino ai ribelli anti-Assad, sarebbe stato pagato un riscatto di "12 milioni di dollari".
Apparivano molto provate. Ad accoglierle sulla pista il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che riferirà alla Camera sulla vicenda. Le due ragazze sono state condotte all'ospedale militare del Celio per le visite mediche, poi saranno sentite in Procura. Sulla vicenda il leader della Lega Matteo Salvini ha già sollevato polemiche su un presunto riscatto di 12 milioni di dollari, ma il governo nega di aver pagato. Le due giovani erano state rapite il 31 luglio del 2014 nel nord della Siria fra Aleppo e Idlib. In seguito, erano state cedute dai rapitori al fronte Al Nusra, il ramo siriano di al Qaeda. Il 31 dicembre era stato diffuso un video in cui le due ragazze, vestite con un chador nero, chiedevano aiuto dal governo italiano e dicevano di rischiare di essere uccise. Lo stesso filmato - in cui le giovani tenevano in mano un cartello con la data 17 dicembre - era stato considerato una sorta di rilancio da parte dei rapitori, o forse l'indicazione di una trattativa arenata. Secondo quanto riportato dall'account Twitter @ekhateb88, ritenuto vicino ai ribelli anti-Assad, sarebbe stato pagato un riscatto di "12 milioni di dollari".
Nessun commento:
Posta un commento