Una vasta operazione antimafia ha smantellato i vertici mafiosi della famiglia di San Cataldo, una delle cosche storiche del Nisseno. L'inchiesta, denominata "Kalyroon", è stata condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Dda di Caltanissetta. Gli
investigatori della Squadra Mobile hanno arrestato complessivamente 18 persone, compreso l'attuale reggente del mandamento, con l'accusa di associazione mafiosa, aggravata dall'essere armata, traffico di stupefacenti, prostituzione anche minorile, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. In tutto 11 persone sono finite in carcere, 7 ai domiciliari. Le indagini, condotte anche con l'ausilio di intercettazioni e dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, hanno consentito di ricostruire il traffico di stupefacenti, eroina e cocaina, gestito dalla cosca che serviva anche per mantenere le famiglie degli affiliati detenuti. Quattro di loro si trovavano già ristretti in carcere per altra causa. Due romeni destinatari del provvedimento restrittivo, risultano irreperibili. La novità riguarda un giro di prostituzione, anche minorile, che alcuni componenti del clan avrebbero organizzato con la complicità dei due rumeni, che risultano ancora ricercati. Secondo le indagini, i due avrebbero reperito nel loro paese ragazze giovanissime che venivano poi fatte prostituire in alcune case d’appuntamenti del Nisseno.
investigatori della Squadra Mobile hanno arrestato complessivamente 18 persone, compreso l'attuale reggente del mandamento, con l'accusa di associazione mafiosa, aggravata dall'essere armata, traffico di stupefacenti, prostituzione anche minorile, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. In tutto 11 persone sono finite in carcere, 7 ai domiciliari. Le indagini, condotte anche con l'ausilio di intercettazioni e dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, hanno consentito di ricostruire il traffico di stupefacenti, eroina e cocaina, gestito dalla cosca che serviva anche per mantenere le famiglie degli affiliati detenuti. Quattro di loro si trovavano già ristretti in carcere per altra causa. Due romeni destinatari del provvedimento restrittivo, risultano irreperibili. La novità riguarda un giro di prostituzione, anche minorile, che alcuni componenti del clan avrebbero organizzato con la complicità dei due rumeni, che risultano ancora ricercati. Secondo le indagini, i due avrebbero reperito nel loro paese ragazze giovanissime che venivano poi fatte prostituire in alcune case d’appuntamenti del Nisseno.
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