"Buongiorno, guardate che c'è una macchina che sta procedendo in senso contrario in autostrada". Dopo gli ultimi fatti di cronaca si torna insistentemente a parlare del reato di omicidio stradale. E per il ministro dell'Interno Angelino Alfano l'introduzione del reato "è
un obiettivo e lo vogliamo raggiungere presto. Speriamo che il Parlamento agisca subito, io in Consiglio dei Ministri proporrò che in caso di ritardo parlamentare si possa procedere con decreto". Alfano, al convegno "Omicidio stradale, l'auto come arma", a Roma, alla Scuola di formazione della Polizia di Stato, ha detto che l'obiettivo del ministero è di accelerare in questo senso: "Io che ogni giorno lavoro con la polizia stradale ho concordato anche con il presidente del Consiglio di accelerare. E penso davvero che sia questa l'occasione decisiva che non dobbiamo lasciarci scappare". Ma per Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidentessa dell'associazione italiana familiari e vittime della strada, il problema principale è sempre stato l'applicazione della pena. "Quello che non ha fatto funzionare il meccanismo è il comportamento dei magistrati che sono sempre partiti dal minimo nell'applicazione della pena e quindi hanno sabotato anche la volontà del legislatore, applicando una pena minima. Nel codice penale c'è scritto che devono applicare una pena congrua" [...]
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