Yemen, attacchi kamikaze rivendicati da Isis: oltre 130 morti - video

Il bilancio si aggrava di ora in ora. E continua drammaticamente a salire: almeno 137 i morti e oltre 120 i feriti. È il terribile bilancio dell'attacco kamikaze contro due moschee avvenuto nella capitale yemenita Sanaa. Le moschee, di al Badr e al Hashuhsh, erano
frequentate da fedeli sciiti appartenenti alle tribù Huthi. L'attacco, considerato il più sanguinoso nella capitale yemenita, è avvenuto proprio nella giornata di preghiera collettiva musulmana. Quattro persone si sono fatte esplodere all'interno delle moschee. A rivendicare l'attentato è stata la filiale yemenita dello Stato islamico Isis. "Cinque cavalieri del martirio con le loro cinture esplosive - si legge nel comunicato di rivendicazione - si sono lanciati in una operazione benedetta da Allah, che l'ha resa possibile". Nella capitale hanno agito quattro "shahid": due all'interno delle moschee Badr e Hashuhsh durante la preghiera del venerdì, due all'esterno a bordo di un'autobomba. Un quinto attentatore è entrato invece in azione a Saadah, altra roccaforte Huthi nel nord del Paese, ma è stato ucciso dalle forze di sicurezza prima di farsi esplodere. Secondo una fonte medica, tra le vittime vi è anche il noto imam Houthi della moschea Badr, Al-Murtada bin Zayd al-Muhatwar. Gli Huthi, come le forze armate regolari, sono presi di mira in attacchi  e attentati compiuti da Al Qaida nello Yemen.


Fonte: AskaNews
Immagini: AFP

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