Napoli, associazione lucrava su risorse destinate ai migranti: arresti

La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di due persone, un uomo e la rispettiva moglie, entrambi 43enni, il primo sottoposto alla misura della custodia in carcere, la seconda a quella degli arresti
domiciliari, indagati per una molteplicità di reati che vanno dalla truffa aggravata al peculato, dall'appropriazione indebita aggravata all'associazione per delinquere. L'ordinanza è stata emessa dal Gip di Napoli a seguito di indagini condotte dalle Fiamme Gialle e coordinate dalla Procura di Napoli. Le investigazioni, avviate da tempo su un vasto giro di complicità e collusioni nella gestione illecita dei fondi pubblici destinati alle spese necessarie per l'accoglienza e l'assistenza dei migranti, in forza di convenzione stipulata tra l'associazione e la Regione Campania, si sono focalizzate sulla Onlus "Un'ala di riserva" gestita dai due coniugi e hanno consentito di accertare una serie di numerose condotte illecite tutte volte a consentire l'appropriazione personale delle somme ed il loro reimpiego verso acquisti immobiliari ed attività economiche all'estero. Con la stessa ordinanza il Gip ha altresì disposto il sequestro di alcuni immobili e di diversi conti correnti bancari. Con l'accusa di corruzione, invece, sono indagati anche due funzionari regionali del settore Protezione civile. La Regione Campania, per la gestione dell'emergenza, ha elargito fondi della Presidenza del Consiglio per un totale di circa 56 milioni di euro. Le indagini avrebbero rilevato una presunta "attestazione falsa", anche mediante false fatturazioni, esecuzione di prestazioni cui si era obbligati in virtù della convenzione mentre in realtà non sarebbero stati forniti nei confronti dei migranti affidati all'associazione i servizi previsti. Anche la presenza dei migranti nelle strutture destinate all'accoglienza sarebbe stata fittizia. 

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