Vitalizi: aboliti a ex parlamentari condannati, ma solo per reati gravi

Gli Uffici di presidenza di Camera e Senato hanno approvato la delibera che blocca il pagamento dei vitalizi agli ex deputati condannati per reati considerati gravi. Si tratta prevalentemente di reati di mafia, contro la pubblica amministrazione e delle condanne in via
definitiva a più di due anni per reati comuni che prevedano un massimo edittale non superiore ai sei anni, sulla scia di quanto enunciato dalla legge Severino. Hanno votato a favore Pd, Sel, Scelta civica, Fdi e Lega, mentre hanno lasciato la riunione prima del voto Fi (che considera la delibera anticostituzionale), M5s e Area popolare. Simile l'appoggio dei gruppi parlamentari in Senato. "Esprimo grande soddisfazione per il voto con cui oggi l'Ufficio di Presidenza della Camera ha deciso lo stop ai vitalizi per gli ex parlamentari condannati in via definitiva per reati gravi. E' un segnale netto ed inequivocabile di moralizzazione della politica - commenta in una nota la presidente della Camera Laura Boldrini -. Non è giusto continuare ad erogare denaro pubblico a quanti, con il loro comportamento, non hanno tenuto fede all'impegno di "disciplina e onore" richiesto dalla Costituzione a chi ricopre cariche pubbliche. Sono queste le risposte che la buona politica deve ai tanti cittadini che esigono correttezza, rigore e onestà dai loro rappresentanti". "Un segnale forte, significativo e concreto delle istituzioni ai cittadini. Un bel segnale". Così il presidente del Senato Pietro Grasso commenta su Twitter il sì alla delibera. La questione dell'abolizione dei vitalizi - cioè delle pensioni - per deputati e senatori condannati per mafia e corruzione è stata sollevata in particolare da una petizione online al Parlamento lanciata dall'associazione antimafia Libera, che ha raccolto ad oggi oltre 520.000 firme. Forza Italia e Area Popolare avrebbero voluto che la decisione fosse contenuta in una legge, denunciando un rischio di incostituzionalità.

Via: Reuters

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